Voglio licenziarmi ma non posso.

Qualche mese fa ho vinto un concorso pubblico presso il ministero della giustizia, sono stato assunto a tempo determinato e mi sono dovuto trasferire in un'altra città della mia regione. Al lavoro mi trovo abbastanza bene, a parte alcune figure non troppo amichevoli, ma l'ambiente di lavoro è abbastanza piacevole e ho stretto un ottimo rapporto con alcuni colleghi. C'è però un problema: io non sopporto vivere nella città in cui sto lavorando: da quando sono qui ho avuto una marea di problemi sia per quanto riguarda la casa che ho preso in affitto, nella quale ogni due per tre si rompe qualcosa, sia di salute, mi sto ammalando in continuazione. Questa seconda problematica la collego anche al fatto che il trasferimento l'ho accusato soprattutto a livello emotivo: sono sempre depresso, soffro di solitudine, mi incazzo in continuazione e sto decisamente diventando ossessivamente monotematico, non faccio altro che parlare di quanto me ne vorrei andare, al punto che, giustamente, alcuni colleghi mi hanno redarguito, anche se in maniera educata. Io, ribadisco, me ne vorrei andare via, ma l'amministrazione del tribunale non vuole concedermi la possibilità di un accordo inerente le mie dimissioni, costringendomi, di fatto, a restare in un posto che sto odiando con tutte le mie forze. A peggiorare le cose, pochi giorni fa c'è stato lo scorrimento dei non vincitori idonei, che hanno tranquillamente potuto scegliere come destinazione la mia città d'origine, cosa che a me è stata preclusa in fase concorsuale. Sono incazzato come una biscia.